Il settore sanitario sta facendo un passo avanti verso pratiche più sostenibili ed economiche, in particolare per quanto riguarda i dispositivi di protezione individuale (DPI). Sebbene i DPI monouso siano stati comuni per anni, l’impatto ambientale e le sfide della catena di approvvigionamento di questi prodotti stanno diventando sempre più evidenti. I DPI riutilizzabili, come camici e maschere lavabili, stanno emergendo come una valida alternativa per affrontare questo problema. Offrono il vantaggio di ridurre i rifiuti e di rafforzare la catena di approvvigionamento. Questo aumenta la capacità di far fronte a interruzioni della catena di approvvigionamento come la pandemia COVID-19.
Tra gli ostacoli all’adozione di DPI riutilizzabili vi sono le preoccupazioni legate alla pulizia e alla logistica di stoccaggio. Tuttavia, le lavanderie commerciali soddisfano o superano gli standard di sicurezza garantendo la pulizia igienica di questi prodotti. Con l’adozione di questa soluzione da parte di un maggior numero di organizzazioni sanitarie, si prevede una maggiore efficienza operativa, un risparmio sui costi e una riduzione dell’impatto ambientale.
La spinta verso i DPI riutilizzabili è sostenuta anche dalle normative di alcuni Stati che prevedono di rendere obbligatorio l’uso di questi prodotti. Poiché il settore sanitario continua a dare priorità alla sostenibilità e alla resilienza, i DPI riutilizzabili sono destinati a diventare una parte essenziale dei protocolli sanitari. Con la giusta formazione e la collaborazione del settore, questa transizione può ridurre significativamente l’impronta ecologica del settore sanitario, garantendo al contempo la sicurezza dei lavoratori.




